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Vendere online: la differenza tra siti e-commerce e Marketplace

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22/02/2021

Vendere online: la differenza tra siti e-commerce e Marketplace

Quante volte abbiamo pensato a frasi del tipo “ah ma io vendo su internet” oppure, ma “perché non provi a vendere online?”, o ancora “questo? L’ho comprato su internet”. Il web ha cambiato notevolmente la nostra esistenza, da quando ci alziamo, a prima di addormentarci, esso ci accompagna ormai in ogni aspetto della nostra vita. Dalle operazioni più banali, come quella di cercare l’indirizzo della casa della ragazza che dobbiamo andare a trovare, a quelle più complesse come la risoluzione di un quesito di meccanica quantistica, ci avvaliamo sempre dei suoi servizi.  Vendere online, è uno di questi.

Il concetto teorico di vendita online è piuttosto semplice: immettere nella rete un prodotto, o servizio, per far sì che la gente lo acquisti, aspettando di ricevere offerte (o completare la transazione). Niente di più semplice; sulla carta. Tuttavia, sebbene nella vita offline questo ragionamento è abbastanza lineare, in rete funziona in modo diverso. Nel primo caso ci si sono: i centri commerciali con una moltitudine di negozi, le famose vie dello shopping e il negozio di fiducia che sappiamo non ci deluderà mai.

In rete, il discorso cambia. Se non abbiamo uno store di fiducia, facciamo una ricerca per un prodotto o un servizio di cui abbiamo bisogno e apriamo uno o più risultati che la SERP ci restituisce. Se invece sappiamo già dove cercare, digitiamo il nome dello store online e spulciamo tra i suoi prodotti alla ricerca di quello che ci interessa. Tra le vie dello shopping sappiamo più o meno quali sono i negozi e dove possiamo trovare la merce desiderata, in rete molto spesso non conosciamo neanche il venditore.

Scegliere di realizzare un sito e-commerce o affidarsi a un Marketplace?

I negozi fisici si basano su caratteristiche più limitate, tra le principali ci sono: cordialità degli addetti alle vendite, accoglienza dei locali, qualità e quantità delle merci vendute, prezzi, ubicazione del negozio. Poi ci sono i valori correlati come la possibilità di parcheggio o la conoscenza del personale. Per quel che riguarda i rivenditori online, mutano alcune caratteristiche. Se prezzo , qualità e quantità di merce disponibile rimangono invariati, entrano in gioco fattori come: rapidità e costo della spedizione, la possibilità di pagare con carta di credito, l’immediata disponibilità di un bene. Contano tantissimo anche la reputazione (punteggi alti nelle recensioni) e il customer care.

Cambia anche il modo di pensare di chi vende online e offline. Ad esempio, un negozio di abbigliamento fisico deve cambiare la sua vetrina e il suo assortimento merce molto più frequentemente di uno store online. Il negozio fisico si “scontra” con una concorrenza più limitata rispetto a un negozio che pensa di vendere online. Uno negozio virtuale ha spazi di vendita molto meno ristretti (quasi inesistenti) di uno fisico. Parimenti, si amplia a dismisura la rete di vendita che può allargarsi addirittura in tutto il mondo!

I canali di vendita online sono differenti, li possiamo distinguere in diretti e indiretti. Tra gli indiretti ci sono i siti di annunci (come Subito) che permettono la vendita tra privati ma non prevedono al loro interno alcuna transazione monetaria. Ci sono anche i social network che offrono una vetrina virtuale, ma ancora non hanno integrato la possibilità dello scambio di denaro. Tra quelli indiretti possiamo inserire i siti vetrina di aziende che illustrano i propri cataloghi ma che non vendono online. I canali diretti sono essenzialmente due: i Marketplace e i siti e-commerce. Essi sono sia vetrina che store online e danno la possibilità di vedere i prodotti e di venderli direttamente in piattaforma.

Meglio vendere online su un Marketplace o un sito e-commerce?

Proviamo quindi a delineare le differenze tra un Marketplace e un sito e-commerce. Innanzitutto, mettiamo subito in chiaro che nessuno dei due è meglio dell’altro in assoluto, ma più idoneo, conforme, all’obiettivo che si vuole realizzare. In linea generale, un e-commerce è un sito per vendere online in modo diretto che fa capo a una sola azienda. Può essere di piccole dimensioni, come lo store online del negozio di abbigliamento della nostra città, oppure grande come lo store di Unieuro o Shein. Tutte le transazioni vanno unicamente nelle tasche dell’azienda che lo gestisce. Un Marketplace, invece, è notevolmente più grande, accoglie dentro di sé differenti venditori che sono tra di loro in concorrenza. Possono imporre dei limiti ai prezzi di vendita e alla tipologia di prodotti venduti. Possono imporre delle politiche di reso e percepire una percentuale sulle vendite. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio le loro caratteristiche.

E-commerce: definizione, caratteristiche, punti di forza ed esempi

Un e-commerce è un sito per la vendere online in forma diretta, è pensato quasi esclusivamente per permettere agli utenti di sfogliare il catalogo dei prodotti e venderli. I protagonisti sono i prodotti, è importante mettere in chiaro il proprio settore di appartenenza ed esporre la merce già nell’home page. Spesso, nella pagina iniziale si trovano le offerte dell’ultimo momento o i nuovi arrivi, come se fosse la vetrina di un negozio. Più che gli effetti grafici si punta all’efficienza, la velocità e la semplicità. L’obiettivo di un e-commerce, più che generare traffico, è generare conversioni, finalizzare le vendite. Per questo è importante affiancare uno studio sul monitoraggio del traffico e del comportamento degli utenti.

Punti di forza: Fidelizzazione del cliente attraverso scontistica personalizzata, profilazione, mailing list. Guadagno diretto per le vendite, senza commissioni o percentuali da riconoscere a terzi. Nessun limite nell’inserimento dei prodotti e della politica di prezzi. Politica dei resi fatta su misura per l’azienda e accordi di spedizione più vantaggiosi. Personalizzazione e identificazione del marchio. Costi iniziali ammortizzati nel tempo. Possibilità di collegare il proprio e-commerce al sistema di gestione del magazzino.

Punti di debolezza: Per alcuni l’investimento iniziale potrebbe spaventare molti, tuttavia i vantaggi di un sito e-commerce si apprezzano nel tempo se accompagnati da una strategia chiara e costante attenzione. Alta concorrenza nei motori di ricerca, più o meno agguerrita a seconda dei settori di vendita (es. tecnologia).  Se non si è esperti o semplicemente non si ha il tempo e la voglia di gestirlo, bisogna affidarsi a un’agenzia (come la nostra) o freelance che lo facciano per conto terzi.

Vendere online su un Marketplace: definizione, caratteristiche, punti di forza ed esempi

Potremmo pensare al Marketplace come a un grosso centro commerciale, ci sono quelli dove si possono trovare differenti tipologie di punti vendita (Marketplace orizzontali) e quelli mono-settore (Marketplace verticali). Amazon, E-bay, Ibs, Aliexpress, Wish, ad esempio, sono Marketplace orizzontali dove si possono trovare una vastissima gamma di prodotti: dalla tecnologia all’abbigliamento, dall’oggettistica per la casa ai libri. Zalando, e-PRICE, Just Eat, Booking sono invece esempi di mono-settore: il primo colosso dell’abbigliamento, il secondo di tecnologia, il terzo per il cibo e il quarto del settore alberghiero.  Ricordiamoci sempre la differenza tra Marketplace e siti di annunci (Subito, Kijiji) i quali, come detto, obbediscono a regole differenti rispetto ai primi.

Tre sono le tipologie di vendita: B2B (business to business), B2C (business to consumer), C2C (consumer to consumer). I primi sono tra i meno diffusi, sono presenti unicamente aziende che vendono ad altre aziende. I secondi sono i più diffusi e spesso includono anche le altre due tipologie: E-bay ad esempio è sia un B2C che C2C. Amazon invece ha anche una versione dedicata esclusivamente alla vendita B2B, mentre Zentrada è un marketplace per vendere online esclusivamente ad aziende. All’interno di un Marketplace trovano spazio tantissimi prodotti, tipologie e venditori. Sono classificati, divisi in categorie, a seconda del loro settore di vendita. I protagonisti assoluti sono i prodotti che vengono messi in primo piano già nell’home page.

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Ogni Marketplace ha regole differenti in base ai prezzi, al numero di prodotti da poter vendere online, alle commissioni, alle spedizioni, resi, ecc. A seconda della tipologia di vendita, al venditore viene concessa o il singolo prodotto da poter inserire e vendere, oppure uno store dove collocare più prodotti. Questi ultimi possono apparire nella SERP interna (la cui posizione dipende da differenti fattori) quando si ricerca una specifica tipologia di merce (es. cellulari), tra i correlati, o cliccando sulla voce negozio. I risultati possono essere ordinati in base a criteri diversi, i più comuni sono i prezzi e la valutazione del venditore. Quasi tutti i Marketplace danno la possibilità di ottenere maggiore visibilità acquistando annunci interni al sito, grazie ai quali si mettono in evidenza i singoli prodotti.

La concorrenza interna ed esterna e la SEO Strategy nei Marketplace

Col Marketplace si fa fronte a due livelli di concorrenza: quella interna (tra negozi dello stesso portale) e quella esterna tra i portali presenti nella rete. La seconda si può “aggirare” registrandosi in differenti Marketplace e comunque dipende relativamente poco dai singoli venditori; la prima ha a che fare con molteplici fattori. Innanzitutto, il prezzo: se il nostro prodotto ha un costo inferiore rispetto alla concorrenza apparirà tra i primi risultati per una ricerca (interna al Marketplace) basata sul prezzo. La valutazione media dei clienti: spesso tra i criteri di ricerca si inserisce il punteggio di gradimento di chi ha già acquistato, offrire un servizio di qualità paga sempre.

La SEO: ogni Marketplace obbedisce a dei criteri di classificazione dei contenuti, esso può dipendere da tanti fattori come la mole di vendita, la disponibilità di prodotti e appunto la pertinenza delle descrizioni dei prodotti in chiave SEO. Amazon utilizza un algoritmo simile a quello di Google per indicizzare i risultati della sua SERP di ricerca interna. Anche i costi di spedizioni, per chi vuole vendere online, possono fare la differenza ed essere una discriminante tra i criteri di ricerca.

Punti di forza e debolezza per vendere online nei Marketplace

Punti di forza: Tra i punti di forza sicuramente ci sono costi azzerati per creazione  e manutenzione di un sito internet. Un minor investimento sulla SEO strategy per i motori di ricerca. Una visibilità maggiore, perché Amazon, AliExpress, Zalando, Ebay, Ibs (solo per citarne alcuni) sono sempre tra i primi risultati di ricerca per determinate parole chiave. Facilità di gestione e aggiornamento del negozio virtuale. Numero maggiore di potenziali clienti.

Punti di debolezza: Concorrenza interna ed esterna, di cui abbiamo già parlato. Alcuni Marketplace inseriscono commissioni sulle vendite e limitano il numero di articoli da poter vendere. Peso maggiore delle recensioni, in un Marketplace è in genere la prima discriminate di scelta. Pochi contatti con il clienti e pressoché nulle possibilità di fidelizzazione. Quasi sempre la politica del rimborso è imposta, inoltre è impossibile personalizzare la propria pagina.

Vendere online: costi fissi e variabili di Marketplace e siti e-commerce

Entrambi fanno fronte ad alcuni costi, fissi e variabili. Vediamo quali sono i principali capitoli di spesa per entrambi.

Marketplace: Detto della percentuale sulle vendite, c’è da pagare l’azienda di spedizione. Spesso i Marketplace si fanno carico di spedirlo loro stessi ma con l’obbligo di sottostare alle proprie politiche di imballaggio, reso, peso, ecc. Si può anche stipulare individualmente un accordo con una ditta di spedizione. In genere, si prevedono canoni annui o percentuale in base agli ordini evasi. Alcuni Marketplace impongono una tassa d’iscrizione che può essere una tantum o periodica.

E-commerce: Chi vuole realizzare un sito e-commerce per vendere online, deve affrontare i costi per la realizzazione del portale. Il canone annuale per l’hosting ed eventualmente una strategia SEO per il posizionamento nei motori di ricerca. Anche qui occorrerà stipulare un accordo con le ditte di spedizione. A meno che non si voglia impostare come metodi di pagamento il bonifico e il contrassegno, occorrerà implementare il pagamento con carte di credito, che, a seconda del sistema scelto, inciderà con piccole percentuali (in genere inferiori al 5%) sulle transazioni registrate.

Conclusioni, vendere online: meglio e-commerce o Marketplace?

Come già detto non c’è un meglio o peggio, in assoluto, bisogna sempre mettere il tutto in rapporto agli obiettivi di vendita che si vogliono realizzare. Si può scegliere anche di utilizzarli entrambi, sfruttare la visibilità di uno per trainare traffico nel proprio sito. Insomma, qualsiasi sia la tua strategia per vendere online sappi che non basta fermarsi alla sola presenza, occorrono: pazienza, competenza, tempo e passione.

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