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Che cos’è un logo? Definizione, tipologie ed esempi

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11/01/2021

Che cos’è un logo? Definizione, tipologie ed esempi

Logo è l’abbreviazione di logotipo, deriva dal greco dal greco λόγος – logos che significa “parola” e τύποςtypos che invece significa “lettera”). Esso identifica un’azienda, un prodotto, un brand, attraverso una rappresentazione grafica. Il logo è il tratto distintivo, ciò che rende unico e diverso un’entità commerciale (e non) da un’altra. Esso può essere frutto della combinazione di testi, immagini, forme; oppure formato solamente da uno di questi elementi. È strettamente legato a un’azienda, ai suoi prodotti, ai valori che la contraddistinguono, all’idea che vuole suscitare. È il suo emblema, la sua carta d’identità, la sua anima.

Il logo è l’emblema di un’azienda, di un prodotto di un brand

Ed è per questo che un logo deve essere facilmente riconoscibile, in qualsiasi scala dimensionale, affinché sia alto il suo valore di brand awareness. Occorre non confondere la riconoscibilità di un logo con la sua comprensione, basta citare il logo Apple: facile da riconoscere, più complesso è il suo significato che, per la cronaca, racchiude molteplici spiegazioni. Una su tutte, la similitudine tra lo scossone innovativo provocato dalle scoperte di Newton e quello che voleva provocare l’azienda fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Un logo non deve essere simile ad un altro, o per lo meno non deve contenere tratti grafici, colori, elementi che possano avere similitudini con quelli dei competitor.

Immagine a scopo evocativo che mostra l'evoluzione del logo della Apple, dalla sua nascita ai giorni nostri

Evoluzione logo Apple

I loghi non nascono mica nel secolo scorso, essi non sono nient’altro che i pronipoti dei vessilli militari delle legioni romane o degli stemmi nobiliari che vediamo raffigurati in palazzi, affreschi, monete e via dicendo. Il logo dunque non è solamente prerogativa del mondo del business, ma lo ritroviamo anche in politica, nelle istituzioni, nello sport, nelle forze armate e anche nelle associazioni no profit. Ne esistono tantissimi, ognuno diverso dall’altro per forma, tratto grafico e tipologia.

Quali sono le componenti di un logo?

Con questa immagine si descrivono le quattro componenti che formano, possono formare, un logo

Le componenti di un logo

  • Colore: un logo può essere monocolore, in bianco e nero o multicolor. Quest’ultimi spesso presentano tonalità simili, che differenziano per sfumatura oppure realizzati con colorazioni opposte o complementari. Generalmente non si sceglie di utilizzarne più di tre, ma ci sono sempre le eccezioni.
  • Lettering o tipografia: È l’insieme di caratteri che formano il logo. Possono essere utilizzati font già precostituiti, modificarli a partire da essi oppure crearne uno di sana pianta (es. il font Coca-Cola). Si può scegliere di utilizzare una sola lettera, sigla o il nome dell’azienda per esteso.
  • Immagine: largo alla fantasia! In un logo si possono inserire dalle forme astratte a immagini stilizzate. Si possono scegliere icone, simboli, addirittura immagini reali. Non necessariamente l’immagine deve essere strettamente collegata al prodotto venduto, citiamo ancora la Apple che tutto fa tranne che vendere frutta!
  • Slogan o pay-off: Dei tre elementi precedenti è quello che potremmo definire accessorio. Generalmente viene inserito sotto l’immagine oppure sotto il lettering ma non tutti i loghi presentano infatti il loro pay-off. Spesso viene utilizzato quando il logo non è così immediato da recepire, quando si vuole rafforzare ancor di più il concetto, la mission di un’azienda oppure vuole essere reso al mondo lo slogan, il motto, della stessa.

Quali sono le tipologie di loghi?

Abbiamo parlato dei quattro elementi che formano un logo, adesso analizziamo le differenti tipologie.

1. MONOGRAMMA (LETTERMARK) – Questo tipo di logo è realizzato in maniera sartoriale, con un font chiaro e riconoscibile. Usato spesso dai grandi brand per abbreviarne il nome, altrimenti troppo lungo. Può essere utilizzato come abbreviazione nei social e in genere è frutto della combinazione delle lettere, o iniziali, del nome dell’azienda. In essi fanno parte anche gli acronimi come IBM, ma più spesso è utilizzato per i grandi marchi della moda.

Questa immagine presenta quattro esempi di logo monogramma.

Loghi monogramma

2. IL LOGOTIPO (WORDMARK) – Come Canon, è la raffigurazione in logo del nome dell’azienda per esteso. Come per la prima tipologia, anche in questo caso si utilizza un font unico (spesso esclusivo) per aumentare la riconoscibilità e l’autorevolezza di un brand. Esso deve essere il più possibile leggibile.

Ecco quattro esempi di logo Wordmark. Tra essi troviamo quelli di: Jeep, Coca-Cola, Samsung e Canon

Loghi wordmark

3. BRANDMARK – Come Apple o Nike, il Brandmark non è nient’altro che un simbolo che incarna la brand identity difficilmente esprimibile a parole ( o in poche parole) o in altro modo. Sono emblematici, ma non sempre riconducono immediatamente al business dell’azienda che rappresentano. Tuttavia, essi aiutano a identificare il brand perché esprimono i suoi valori di riferimento e la loro mission.

Ferrari, Batman, Mercedes e Palyboy sono quattro esempi di logo brandmark

Loghi brandmark

4. COMBINATION MARK – Come Pepsi, non è nient’altro che un ibrido tra le precedenti tipologie. La scelta di accostare il Brandmark al Wordmark è semplicemente rafforzativa, un modo come un altro per rendere più familiare un brand.

Combination mark, è la tipologia di logo generata da brandmark e wordmark

Loghi combination mark

5. STEMMA O EMBLEMA – Come EA, è simile alla tipologia precedente. Spesso utilizzato in ambito sportivo ma se ne trovano esempi anche in ambito commerciale. Anche esso presenta forme e testo, ma che non sono semplicemente accostati ma mixati; imprescindibili l’uno dall’altro. Tuttavia, proprio per l’inscindibilità degli elementi, tali loghi sono meno inclini all’adattamento nei differenti contesti. Questo perché spesso il colore, essendo elemento fondamentale per la loro riconoscibilità, risulta più difficile da adattare.

L'immagine è usata a scopo descrittivo dei loghi stemma o emblemi

Loghi stemma o emblema

Differenza tra logo statico e dinamico

Un logo quindi aiuta a creare un’identità del brand, rende un’azienda riconoscibile le quali la identificheranno attraverso di esso. Esso la distingue dalla concorrenza, favorisce la fedeltà e invita i clienti a interagire con il marchio. Il logo può manifestarsi in due forme, può essere dinamico o statico: il secondo indica un logo che non cambia mai, indipendentemente dalla superficie o contesto in cui deve essere rappresentato. Un logo dinamico invece può mutare i suoi elementi in base al contesto: può cambiare colore, mutare alcune forme o perdere qualche pezzo (es. omettere il lettering, o parte di esso, in caso di logo combinato). Se vuoi realizzare un logo per la tua azienda o fare il restyling di quello già esistente, visita la nostra pagina e contattaci per ulteriori info.

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